Relazione dettagliata delle azioni di inclusione sociale
Da sempre, i luoghi scelti per ogni evento all’interno del Moncalieri Jazz Festival, risultano essere raggiungibili e completamente accessibili ad ogni categoria di persone.
Quest’anno, oltre a dedicarci maggiormente alla riduzione dell’impatto ambientale, abbiamo scelto di creare un Festival più inclusivo e implementare gli eventi e i laboratori dedicati alle persone più fragili, con speciali necessità.
Faremo ciò a partire dalla comunicazione: abbiamo scelto di stampare i nostri volantini anche in Braille, in modo che anche i non vedenti possano aver accesso alla diffusione del nostro Festival e ne possano usufruire.
Oltre a ciò, abbiamo pensato anche ad una serie di eventi e novità all’interno della nostra programmazione, che possano permettere a tutte le categorie, di entrare a far parte del nostro Festival, che vuole davvero essere per tutti e di tutti.
A tal proposito, una serata delle 5 a teatro, quella del 12 novembre 2023 all’Auditorium Rai “A: Toscanini” di Torino, prevede la totale traduzione dei brani eseguiti anche in Lingua dei Segni LIS direttamente sul palco grazie a Chiara Sideri (Presidente dell’Associazione Dilis), in modo che anche la comunità sorda e ipoudente, possa godere dell’emozione che la musica riesce a trasmettere. Proprio per questo sarebbe bello avere fra il pubblico una rappresentanza della comunità sorda, perché questa serata è stata creata per far arrivare a tutti la magia della musica. Quest’ultima è un linguaggio universale, uguale in ogni parte del mondo senza bisogno di traduzione, ma per questa comunità può essere più complicato avvicinarsi a quest’arte; con questo evento vogliamo che le emozioni che la musica trasmette, uniche per ognuno, possano arrivare a toccare anche il loro cuore, senza ostacoli o barriere fisiche.
Una particolare attenzione sarà prestata ai laboratori e ai percorsi interattivi multisensoriali, attraverso il supporto tecnologico per permetterne la fruizione a tutti i partecipanti, fra questi saranno inclusi nel nostro Festival: un laboratorio di Beat Box con Marco Forgione, un laboratorio dedicato al bodysound con Stefano Baroni e CircleActivities con Albert Hera.
Lo human beatbox e le percussioni vocali permettono di riprodurre suoni percussivi e ritmi con il solo utilizzo della voce. Attraverso la scoperta dei primi suoni il laboratorio di Marco Forgione, prevede una cooperazione del gruppo per la costruzione e la scoperta insieme di ritmi e incastri sonori. Il facilitatore, utilizzando la forma del cerchio, permetterà a tutti i componenti di sentirsi allo stesso piano e parte del gruppo. L’interazione dinamica avrà come finalità principale lo stare bene insieme cooperando per un obiettivo comune: imparare insieme a costruire ritmi e musica in gruppo. Oltre alla voce verrà utilizzata la loop station, un dispositivo elettronico che permette di registrare e mandare in ripetizione frammenti sonori. Anche in questo caso ogni partecipante potrà contribuire al risultato finale registrando un frammento in base al proprio gusto e alle proprie capacità.
Il Body Sound coinvolgerà attivamente i ragazzi delle scuole superiori in quest’arte che si serve di un insieme di tecniche tradizionali o moderne per l’utilizzo della voce e del corpo nella sfera musicale e comunicativa. Attraverso body music e giochi musicali cooperativi, si andrà a lavorare su competenze specifiche musicali (ascolto, sviluppo del senso ritmico e della musicalità, capacità di eseguire o improvvisare parti ritmiche e melodiche) che su competenze extra-musicali (ascolto, comunicazione empatica, capacità di stare in una relazione costruttiva, capacità di cooperare, capacità mnemonica e di concentrazione, coordinazione ed equilibrio, proprietà di linguaggio, capacità di elaborazione cognitiva, problem solving, ecc). L’approccio ludico, il lavoro nel flusso, la costruzione della complessità tramite passaggi semplici, aiutano a costruire un ambiente d’apprendimento non giudicante in cui ognuno possa sentirsi libero di esprimersi e di mettersi in gioco con fiducia.
Il Moncalieri Jazz Festival in questa edizione si propone di portare il concetto di multisensorialità nell’ambito della demenza e dell’Alzheimer negli anziani grazie ad una pratica denominata Circleactivities, ideata da Albert Hera. Questa attività prova a stimolare i cinque sensi con l’ausilio di tre elementi fondamentali: la voce, il corpo e il cerchio come setting. La stimolazione multisensoriale diventa un punto di forza per agire sugli aspetti cognitivi, funzionali e, a ricaduta, sul benessere percepito. Il setting del cerchio favorisce e alimenta l’interattività tra i partecipanti, contribuendo a stimolare le abilità cognitive grazie all’intervento dei neuroni specchio. Gli strumenti da mettere in campo sono di vario tipo, sia tecnologici (es. Ipad, loopstation, radiomicrofoni, computer, etc) che non (es. palloni di varie forme e colori, boomwhackers, teli e stoffe colorate, etc).
Proprio nella giornata iniziale del Festival, 28 ottobre, avranno luogo nella residenza anziani “Casa Vitrotti” due momenti cardine di una rubrica che abbiamo deciso di intitolare “Moncalieri Jazz Festival incontra l’Alzheimer”: in mattinata un primo momento di workshop interattivo circleactivities con gli anziani con Albert Hera in collaborazione con una delegazione specializzata nel settore, proveniente dal centro diurno Alzheimer di Trento; nel pomeriggio un secondo momento di confronto in cui si riuniranno a parlare ad una conferenza intitolata “Pronto Alzheimer? Come possiamo prenderci cura della malattia” rappresentanze istituzionali e ospedaliere del settore.
Come gli anni scorsi poi, torneremo con la nostra musica in 3 comunità differenti sul Comune di Moncalieri: Fondazione Case Famiglia P. G. Frassati, Villa Roddolo e Il Porto.
La Fondazione Case Famiglia P.G. Frassati è una struttura che ospita disabili fisici; Villa Roddolo è un Presidio Socio Sanitario adibito ad accogliere anziani che, per ragioni di salute o per motivi famigliari, non possono più risiedere presso il proprio domicilio; Il Porto è un’Associazione Onlus con sede a Moncalieri che si prepone l’obbiettivo di dare assistenza a persone con disturbi psichici, della personalità, con difficoltà economiche/sociali e di tossicodipendenza.
Portando la musica in queste strutture, il Moncalieri Jazz Festival vuole non solo sensibilizzare e coinvolgere nella sua totalità tutte le sfere della comunità, ma anche portare benessere a persone che diversamente non potrebbero avere il privilegio di recarsi a teatro per assistere ad un concerto.
Inoltre, nell’edizione di quest’anno, pubblicheremo anche un libro dedicato alla storia e agli aneddoti legati ai precedenti 25 anni di Festival: un dialogo-intervista fra il giornalista Marco Basso e il Direttore Artistico del MJF Ugo Viola, che verrà trasformato anche in audiolibro podcast sul nostro sito, per permetterne la lettura anche alla comunità cieca e ipovedente.