Relazione delle azioni di inclusione sociale
I luoghi scelti dal Moncalieri Jazz Festival, risultano essere da sempre raggiungibili e completamente accessibili ad ogni categoria di persone.
Continuiamo anche quest’anno a dedicarci alla realizzazione di un Festival più inclusivo e implementare gli eventi e i laboratori dedicati alle persone più fragili, con speciali necessità.
Abbiamo pensato ad una serie di eventi all’interno della nostra programmazione, che possano permettere a tutte le categorie, di entrare a far parte del nostro Festival, che vuole davvero essere per tutti e di tutti.
A tal proposito, una serata delle 4 a teatro, quella del 17 novembre 2024 all’Auditorium Rai “A: Toscanini” di Torino, prevede la totale traduzione dei brani eseguiti anche in Lingua dei Segni LIS direttamente sul palco e la presenza di uno schermo per i sottotitoli dei testi, come abbiamo fatto lo scorso anno, in modo che anche la comunità sorda e ipoudente, possa godere dell’emozione che la musica riesce a trasmettere. Sarà presente fra il pubblico una rappresentanza della comunità sorda, perché questa serata è stata creata per far arrivare a tutti la magia della musica. Quest’ultima è un linguaggio universale, uguale in ogni parte del mondo senza bisogno di traduzione, ma per questa comunità può essere più complicato avvicinarsi a quest’arte; con questo evento vogliamo che le emozioni che la musica trasmette, uniche per ognuno, possano arrivare a toccare anche il loro cuore, senza ostacoli o barriere fisiche.
Una particolare attenzione sarà prestata ai laboratori e ai percorsi interattivi multisensoriali, attraverso il supporto tecnologico per permetterne la fruizione a tutti i partecipanti, fra questi saranno inclusi nel nostro Festival: un laboratorio di Beat Box con Marco Forgione per le Scuole Medie Superiori di secondo grado.
Lo human beatbox e le percussioni vocali permettono di riprodurre suoni percussivi e ritmi con il solo utilizzo della voce. Attraverso la scoperta dei primi suoni il laboratorio di Marco Forgione, prevede una cooperazione del gruppo per la costruzione e la scoperta insieme di ritmi e incastri sonori. Il facilitatore, utilizzando la forma del cerchio, permetterà a tutti i componenti di sentirsi allo stesso piano e parte del gruppo. L’interazione dinamica avrà come finalità principale lo stare bene insieme cooperando per un obiettivo comune: imparare insieme a costruire ritmi e musica in gruppo. Oltre alla voce verrà utilizzata la loop station, un dispositivo elettronico che permette di registrare e mandare in ripetizione frammenti sonori. Anche in questo caso ogni partecipante potrà contribuire al risultato finale registrando un frammento in base al proprio gusto e alle proprie capacità.
Ogni anno il Moncalieri Jazz Festival sceglie di far entrare la musica all’interno di una patologia ben specifica con il progetto “Il Jazz che cura”, per portare del benessere: l’anno scorso ci siamo dedicati all’ambito della demenza e dell’Alzheimer negli anziani, mentre quest’anno ci dedicheremo all’ AUTISMO.
Una straordinaria iniziativa di 2 giorni interamente dedicati all’autismo, in cui l’improvvisazione e il jazz si fondono in un’unica esperienza emozionante.
Questo evento unico nel suo genere, intitolato “Jazz e autismo”, si propone di promuovere inclusione, sensibilizzazione e comprensione verso le persone affette da questa condizione; in collaborazione con l’Unione dei Comuni Moncalieri, Trofarello, La Loggia presso il Centro Diurno Colombetto di Moncalieri. Ci sarà una parte dedicata ai formatori e una parte dedicata agli utenti che frequentano il il Centro Diurno.
Grazie alla collaborazione di due esperti del settore, Albert Hera e Claudia Carletti, il Moncalieri Jazz Festival offrirà un’esperienza unica in cui la musica e il canto improvvisato diventano un potente strumento per connettersi e comunicare con le persone autistiche.
Attraverso l’innovativa pratica delle Circleactivities, si avrà l’opportunità di sperimentare l’improvvisazione musicale in un ambiente inclusivo e accogliente.
Le circleactivities, sono state sviluppate appositamente per coinvolgere le persone autistiche e consentire loro di esprimersi attraverso il linguaggio universale della musica. Questa metodologia innovativa ha dimostrato di favorire il benessere e la partecipazione attiva delle persone autistiche, incoraggiando la creatività e la comunicazione non verbale.
Durante questo progetto, sarà nostro ospite in un concerto al Castello di Moncalieri, Leonardo Sestilli, un ragazzo con disturbi dello spettro autistico studente di sax jazz al Conservatorio Statale di Musica “Gioacchino Rossini” di Pesaro che ha sconfitto le proprie fragilità grazie alla musica.
Sarà un’occasione unica per imparare, condividere esperienze e abbattere le barriere che spesso separano le persone autistiche dal resto della società.
Sempre all’interno del progetto “Il Jazz che cura”, porteremo la nostra musica nelle nostre ormai affezionate 3 comunità sul Comune di Moncalieri: Fondazione Case Famiglia P. G. Frassati, Villa Roddolo e Il Porto.
Ma quest’anno ci sarà una novità: andremo all’Ospedale Sant’Anna di Torino, in collaborazione con la Fondazione Medicina a Misura di Donna, nell’ambito del progetto “Vitamine e Jazz”
Ritornando invece a parlare delle 3 comunità in cui ci rechiamo da anni, la Fondazione Case Famiglia P.G. Frassati è una struttura che ospita disabili fisici; Villa Roddolo è un Presidio Socio Sanitario adibito ad accogliere anziani che, per ragioni di salute o per motivi famigliari, non possono più risiedere presso il proprio domicilio; Il Porto è un’Associazione Onlus con sede a Moncalieri che si prepone l’obbiettivo di dare assistenza a persone con disturbi psichici, della personalità, con difficoltà economiche/sociali e di tossicodipendenza.
Portando la musica in queste strutture, il Moncalieri Jazz Festival vuole non solo sensibilizzare e coinvolgere nella sua totalità tutte le sfere della comunità, ma anche portare benessere a persone che diversamente non potrebbero avere il privilegio di recarsi a teatro per assistere ad un concerto.