RELAZIONE COINVOLGIMENTO GIOVANI
Sin dai primi anni della manifestazione, la direzione artistica ha posto particolare attenzione nei confronti dei giovani e dei giovanissimi, ponendosi l’obbiettivo di far conoscere il genere musicale del jazz anche a loro, con metodologie nuove e coinvolgenti. Da questa esigenza è nata l’idea delle Lezioni/Concerto che includono i “Cartoons in Jazz” e “Le personalità del Jazz”.
Le mattinate di un’intera settimana durante il Festival, sono appunto dedicate ai bambini delle scuole materne ed elementari e ai ragazzi delle scuole medie di primo e secondo grado.
Durante i Cartoons in Jazz gli spettatori più piccoli possono assistere ad uno spettacolo del tutto inusuale: sul palco del teatro una House Band Jazz suona dal vivo le colonne sonore jazz dei cartoni animati che hanno segnato la storia del cinema mentre contemporaneamente scorrono sullo sfondo i video dei cartoni animati stessi. Gli Aristogatti, Biancaneve, La pantera rosa, Lilli e il vagabondo, I Flintstones, La carica dei 101, sono solo alcuni dei titoli che vengono eseguiti. Per coinvolgere ancora di più i bambini poi, alcuni di essi vengono chiamati sul palco a provare gli strumenti dei musicisti o a simularne il suono, e vengono poi fatti “esibire” tutti insieme. Viene così fatto comprendere loro cosa significhi “improvvisare” nel jazz e quali siano i suoni tipici di questo genere. I bambini non vedono l’ora di essere scelti per questo momento sul palco, e attendono ogni anno che arrivi il Moncalieri Jazz Festival nel mese di novembre, per trascorrere una mattinata a teatro, diventata oramai un appuntamento fisso per le scuole di Moncalieri e dei Comuni limitrofi.
Ai ragazzi più grandi invece vengono raccontate Le personalità del jazz, attraverso una lezione/concerto in cui si esibiscono artisti dal vivo sul palco, che alternano la musica alla narrazione della storia del jazz e dei suoi personaggi di spicco. Immagini, musica e parole, si mescolano in uno spettacolo formativo che mira a fa conoscere ai ragazzi la vera anima del jazz, nata fra i campi di cotone di New Orleans e arrivata oggi ad essere suonata nei luoghi più eleganti della Città.
Con questo piccolo contributo, speriamo di spingere i giovani a scegliere di suonare strumenti che magari al giorno d’oggi non sono più così abituati a suonare, come il saxofono, la tromba o il clarinetto.
Dal 2023 inoltre, abbiamo introdotto per i ragazzi delle scuole superiori di secondo grado, un laboratorio con strumentazioni più moderne, che oramai sono utilizzate anche nel campo del jazz: il laboratorio di Human Beatbox e Loop Station con Marco Forgione.
Lo human beatbox e le percussioni vocali permettono di riprodurre suoni percussivi e ritmi con il solo utilizzo della voce. Attraverso la scoperta dei primi suoni il laboratorio prevede una cooperazione del gruppo per la costruzione e la scoperta insieme di ritmi e incastri sonori.
Il facilitatore, utilizzando la forma del cerchio, permetterà a tutti i componenti di sentirsi allo stesso piano e parte del gruppo. L’interazione dinamica avrà come finalità principale lo stare bene insieme cooperando per un obiettivo comune: imparare insieme a costruire ritmi e musica in gruppo. Oltre alla voce, verrà utilizzata la loop station, un dispositivo elettronico che permette di registrare e mandare in ripetizione frammenti sonori. Anche in questo caso ogni partecipante potrà contribuire al risultato finale registrando un frammento in base al proprio gusto e alle proprie capacità.
Durante la “Notte Nera – Jazz a corte” si esibiscono più di 100 musicisti sparsi per le corti e il centro storico di Moncalieri, e in molti di questi militano giovanissimi artisti, scelti appositamente in questo evento per permetter loro di farsi conoscere il più possibile, nei luoghi più frequentati della Città, come la giovane trombettista Camilla Rolando, la saxofonista Caterina Graniti.
Quest’anno poi, si esibirà al Festival il vincitore del Premio “Fred Buscaglione”, il contrabbassista Viden Spassov perché per il MJF non è solo importante avere i giovani fra il pubblico, ma anche sul palco. Per questo motivo, importante attenzione viene posta anche alla scelta artistica, che non deve mai tralasciare i musicisti emergenti, che potranno diventare “i big” di domani.
Nell’ambito del “Jazz che cura” quest’anno ci dedicheremo nuovamente all’autismo, articolando due giornate intere attorno a questo tema. Entreremo all’interno dei centri diurni, portando workshop rivolti ai giovani operatori del centro e ai giovani utenti affetti da autismo e da patologie dello spettro autistico, attraverso la pratica del CircleActivities che permette un coinvolgimento completo, attraverso il linguaggio musicale, non verbale.
Legato a questo progetto, sarà nuovamente nostro ospite in concerto, Leonardo Sestilli, primo ragazzo neurodivergente laureato in sax jazz al Conservatorio Statale di Musica “G.Rossini” di Pesaro, che ha sconfitto le proprie fragilità grazie alla musica. La sua presenza durante la scorsa edizione, ha fatto bene sia al pubblico che a Leonardo stesso, perché ha dimostrato quanto le barriere spesso siano più ideali che reali, e si possono abbattere affrontandole. Quest’anno calcherà il palco di una delle serate principali del festival, per dimostrare ad un pubblico ancora più vasto il suo talento.
Il Moncalieri Jazz Festival poi, sceglie di confrontarsi con i giovani anche nell’organizzazione dell’evento. Anche nel team organizzativo infatti, sono presenti figure giovanili, che possono portare aria di novità e idee innovative all’interno del progetto, che riesce così ogni anno ad evolversi e aggiornarsi.
Per stimolare poi i giovani a venire anche ad ascoltare la musica jazz a teatro e non soltanto nei nostri eventi all’aperto, abbiamo aderito a delle convenzioni come quella con la 18App, sperando di avvicinare i ragazzi a conoscere questo genere, magari meno conosciuto fra i loro coetanei.