
Ogni nota unisce. A Moncalieri, il jazz sei tu
Dal 25 ottobre al 9 novembre 2025, il festival unisce la passione per il jazz a un profondo impegno sociale
e culturale. Scopri un'edizione che celebra l'interazione, l'inclusività e la sostenibilità attraverso concerti,
progetti e laboratori.
La 28^ edizione del Moncalieri Jazz Festival, si terrà dal 25 ottobre al 9 novembre 2025.
I concerti principali saranno:
– il 26 ottobre presso l’Auditorium Rai di Torino per un Omaggio ai 110 anni di Frank Sinatra
– il 6-7-8-9 novembre presso le Fonderie Teatrali Limone di Moncalieri
La Notte Nera «Jazz a Corte» ritorna il 25 ottobre 2025 come giornata di apertura di questa nuova edizione del Moncalieri Jazz Festival, accogliendo l’energia di oltre diecimila partecipanti che da sempre animano la Città con la loro presenza. Otto ore di musica no stop fra corti, piazze, vie e locali del centro storico: 15 concerti originali, 100 musicisti da tutta Italia, la magia del jazz che si espande tra architetture e scorci suggestivi, a partire dalle ore 17.
Anche quest’anno, la figura femminile sarà al centro della manifestazione, non solo come filo conduttore della Notte Nera, ma lungo l’intero festival. Le cinque corti del centro storico si trasformeranno in luoghi di riflessione e memoria, dedicati a donne che hanno fatto della pace, della dignità e della giustizia la loro battaglia.
Ciascuna corte ospiterà un gruppo differente guidato da una front-woman, e ognuna porterà il nome di cinque grandi protagoniste che hanno fatto della pace la loro missione: Le Sorelle Mirabal, simbolo della resistenza contro la dittatura e la violenza sulle donne, che con coraggio hanno pagato con la vita il loro amore per la libertà. Marielle Franco, voce delle oppresse e degli emarginati in Brasile, assassinata per il suo impegno contro la discriminazione e per la difesa dei diritti civili. Berta Cáceres, leader indigena honduregna, divenuta fonte d’ispirazione globale per la sua strenua difesa dell’ambiente e dei diritti dei popoli nativi, fino al sacrificio personale. Le Madres de Plaza de Mayo, madri che hanno saputo trasformare il dolore della perdita e del silenzio in mobilitazione sociale, ricercando verità e giustizia contro ogni sopruso. Madre Teresa di Calcutta, icona mondiale della solidarietà, la cui opera tra gli ultimi della terra è diventata un messaggio universale di fratellanza e compassione.
Questa scelta non è solo un semplice omaggio, ma un vero e proprio invito a riscoprire il senso profondo di ogni battaglia per i diritti umani e la pace stessa. Ogni corte sarà uno spazio di ascolto e partecipazione, dove la musica jazz diventerà linguaggio della memoria, dell’improvvisazione e dell’incontro tra storie e culture diverse.
Nel cuore della giornata, dopo i “Aperitivi in Jazz” nei locali storici, ci si ritroverà in Piazza Vittorio Emanuele II per una battle fra le più grandi marchin’ band nazionali, i Funk Off e la Fantomatik Orchestra, circondate dallo straordinario patrimonio architettonico della Città.
A partire dal 27 Ottobre con « L’Aspettando il Festival… » Il Moncalieri Jazz Festival prosegue il suo percorso guidato da un motto che ne riassume la visione più profonda, “Il jazz che cura”. Ritornando ia parlare delle 3 comunità in cui ci rechiamo da anni, la Fondazione Case Famiglia P.G. Frassati, è una struttura che ospita disabili fisici; Villa Roddolo è un Presidio Socio Sanitario adibito ad accogliere anziani che, per ragioni di salute o per motivi famigliari, non possono più risiedere presso il proprio domicilio; Il Porto è un’Associazione Onlus con sede a Moncalieri che si prepone l’obbiettivo di dare assistenza a persone con disturbi psichici, della personalità, con difficoltà economiche/sociali e di tossicodipendenza. Anche quest’anno andremo all’Ospedale Sant’Anna di Torino in collaborazione con la Fondazione Medicina a Misura di Donna nell’ambito del progetto “Vitamine e Jazz”. Portando la musica in queste strutture, il Moncalieri Jazz Festival vuole non solo sensibilizzare e coinvolgere nella sua totalità tutte le sfere della comunità, ma anche portare benessere a persone che diversamente non potrebbero avere il privilegio di recarsi a teatro per assistere ad un concerto.
Sempre all’interno del progetto: “Il jazz che cura”, da questa convinzione è nato, nel 2024, Moncalieri Jazz incontra l’Autismo”, con l’obiettivo di esplorare come l’improvvisazione musicale possa trasformarsi in un prezioso strumento di benessere e inclusione per persone nello spettro autistico grazie alle Circle Activities guidate da Albert Hera insieme a Claudia Carletti presso il Centro Diurno Colombetto di Moncalieri, in collaborazione con l’Unione dei Comuni di Moncalieri, Trofarello e La Loggia.
Le CircleActivities rappresentano una pratica che utilizza la voce e l’improvvisazione in cerchio per favorire espressione, creatività, comunicazione non verbale e benesse. Non si presentano come una terapia in senso stretto, ma come un’occasione di crescita e partecipazione, capace di far emergere il potere inclusivo della musica.
Il 5 novembre il Festival si arricchirà inoltre con il Talk “Moncalieri Jazz incontra il Welfare”, un momento di confronto a cui prenderanno parte Antonella Parigi Assessora alla Cultura e Pari Opportunità del Comune di Moncalieri, Silvia Di Crescenzo Assessora alle Politiche Sociali del Comune di Moncalieri, Chiara Benedetto Presidente della Fondazione Medicina a Misura di Donna, Carlo Andorlini esperto di innovazione socio-culturale dall’Università di Firenze, Albert Hera artista e insegnante di canto ideatore del metodo Circleactivities, Alessio Surian docente in dinamiche comunicative dell’Università di Padova. Attraverso i loro interventi, si cercherà di mettere in luce come il jazz, nella sua natura di linguaggio libero e spontaneo, possa diventare un mezzo di sensibilizzazione e di riflessione sul welfare, aprendo nuove prospettive su come la musica possa essere concepita non solo come arte, ma anche come pratica sociale e culturale di cura e benessere condiviso.
Aspettando il Festival…la musica continua con “Jazz e Dintorni”:
il 29 ottobre presso l’Osteria Rabezzana ci sarà un concerto di un giovanissimo quartetto emergente capitanato da Caterina Graniti; mentre il 31 ottobre torneremo invece alla Famija Moncalereisa, con il gruppo musicale Valerio Chiovarelli quintet.
Domenica 2 novembre 2025 si svolgerà una giornata speciale dal titolo “Green Jazz Day”, ideata per unire il jazz e le aree verdi della Città di Moncalieri.
L’evento si svolgerà all’interno del Parco del Castello Reale patrimonio UNESCO dal 2007 denominato “Il Bosco del Re” che sarà aperto al pubblico con l’intento di valorizzare le sue bellezze naturali e, al tempo stesso, di sostenere la candidatura di Moncalieri a Capitale Italiana della Cultura 2028.
Nel pomeriggio lungo i percorsi immersi nel verde, con la collaborazione dei Vivai Saracco, i partecipanti potranno vivere un’esperienza unica: una vera e propria festa swing, dove sarà possibile danzare al ritmo di Lindy Hop, Boogie etc, grazie alla collaborazione della scuola di ballo “Turin Cats” diretta da Giorgio Finello. La musica dal vivo del gruppo A26, donerà energia e convivialità in una cornice del tutto naturale.
La giornata si concluderà con il progetto “Jazz al Castello” con un doppio concerto pianistico di Francesco Cataldo, arricchito dalla collaborazione con le Residenze Reali Sabaude – Direzione Regionale Musei Nazionali Piemonte, a conferma della volontà di intrecciare il progetto musicale con il patrimonio storico e culturale del territorio.
Sempre ella stessa mattinata ci sarà la terza versione del laboratorio organizzato da Martin Mayes indirizzato ai bambini intitolato “PLASTIC VIBRATIONS v.3”: i bambini saranno coinvolti attivamente per 2 ore nella realizzazione di strumenti musicali a partire da materiali di riciclo, un metodo innovativo per far capire agli adulti di domani come prendersi cura dell’ambiente che li circonda e allo stesso tempo come fare musica anche a costo zero.
Abbiamo pensato di svolgere questo tipo di attività all’interno di Casa Zoe, un luogo accessibile a tutti i bambini, adatto a questo tipo di laboratorio.
Lunedì 3 novembre all’Unitre di Moncalieri ci sarà un evento intitolato “Gianni Coscia: Con il jazz non si invecchia mai”, un racconto in musica in cui saranno ospiti Gianni Coscia (fisarmonicista) e Marco Basso (critico musicale de “La Stampa”). Gianni Coscia è uno dei più importanti fisarmonicisti del panorama jazz internazionale. Nel suo repertorio di estrazione jazz si rintraccia la tradizione della musica popolare del Piemonte. Protagonista dopo la seconda guerra mondiale della diffusione della musica afro-americana in Italia, nel ’60 con il quintetto di Torino si piazza al secondo posto nel concorso radiofonico nazionale “La Coppa del Jazz”. Negli anni ’90 sodalizio artistico con Gianluigi Trovesi, con cui incide per la prestigiosa etichetta ECM. Molte sono le sue collaborazioni a livello nazionale ed internazionale, da Richard Galliano ad Enrico Rava, e il prossimo 26 Settembre 2025 esce con il nuovo disco “La Violetera”, per l’etichetta TUK di Paolo Fresu.
Da moltissimi anni ormai, il Moncalieri Jazz Festival investe nelle scuole e anche nel 2025 e precisamente dal 3 al 7 novembre, saranno organizzate le Lezioni/Concerto indirizzate a tutte le scuole di ogni ordine e grado. Per i più piccoli, come da tradizione, ci saranno i “Cartoons in jazz”, per i più grandi invece si parlerà di “Personalità del jazz”.
Un altro laboratorio dedicato alla multisensorialità, sarà quello dello Human Beatbox svolto da Marco Forgione per le Scuole Medie Superiori di secondo grado: attraverso le percussioni vocali e il solo utilizzo della voce, ci sarà una cooperazione del gruppo per la costruzione e la scoperta insieme di ritmi
e incastri sonori. Il facilitatore, utilizzando la forma del cerchio, permetterà a tutti i componenti di sentirsi allo stesso piano e parte del gruppo.
Il Moncalieri Jazz Festival torna anche nei Centri Commerciali con la rubrica “Le isole del jazz”: giovedì 6 novembre al CC Moncalieri con il concerto del gruppo “Le 3CHIC Vocal Trio”.
Le 4 serate principali del Festival saranno invece da giovedì 6 novembre a domenica 9 novembre.
alle Fonderie Teatrali Limone.
Il 6 novembre sarà una serata che trascende i confini della performance musicale tradizionale, nella quale vedremo esibirsi il Leonardo Sestilli Quartet. Leonardo Sestilli, primo studente neurodivergente d’Italia ad essersi laureato in jazz al Conservatorio di Pesaro, dimostrerà come il jazz possa diventare un linguaggio universale capace di superare le barriere della comunicazione convenzionale.
Le sue prime parole furono note musicali – “Do, sol, mi” – rivelando come la neurodiversità possa offrire modalità uniche di percezione e interpretazione del mondo. Accanto a lui, Luigi Martinale, Loris Bertot e Gianpaolo Petrini creeranno un ensemble dove ogni differenza diventa risorsa creativa.
Questa non è una serata di beneficenza, ma una celebrazione dell’inter-azione come forza generativa. Il jazz, con la sua natura improvvisativa, crea spazi di dialogo dove le parole lasciano il posto ai suoni, dove l’ascolto reciproco diventa forma d’arte. L’inter-azione qui non significa semplicemente “stare insieme”, ma costruire insieme nuovi significati attraverso l’improvvisazione collettiva.
L’evento, realizzato in collaborazione con l’Unione dei Comuni e concluso dall’esperto Carlo Andorlini, rappresenta una scommessa coraggiosa: dimostrare che l’arte può unire e costruire ponti umani autentici, trasformando la diversità in ricchezza condivisa attraverso la magia dell’inter-azione musicale spontanea.
La serata del 6 Novembre proseguirà poi con il Nico Gori Swing 10tet e la presentazione del nuovo album Swing in Classics. Una formazione di dieci musicisti più una voce narrante e un presentatore, capace di reinterpretare lo swing e il jazz delle origini in chiave moderna. Tra virtuosismi al clarinetto di Nico Gori, atmosfere vocali evocative e momenti di spettacolo che includono canto, improvvisazione e persino tip tap, il pubblico verrà trascinato in un’esperienza festosa e interattiva. Nato nel 2015, il progetto si è affermato nei principali festival italiani come una delle realtà più brillanti del panorama swing contemporaneo.
Venerdì 7 novembre la prima parte della serata prevede un talk musicale fra pianista Cesare Picco e Gloria Campaner: dal titolo ”THE KÖLN CONCERT” – La Magia dell’Imprevisto, per omaggiare i 50 anni dalla prima esecuzione e gli 80 anni di vita di Keith Jarrett.
Nela seconda parte della serata invece salirà sul palco il mitico Gegè Telesforo con “Big Mama Legacy”, un gruppo di 6 giovani musicisti. Potremmo definirlo un ritorno alle origini questo nuovo progetto di GeGè Telesforo. Il pluridecorato vocalist foggiano, polistrumentista, compositore, produttore discografico, divulgatore, autore e conduttore dei programmi musicali radio e tv, torna discograficamente e in concerto con un personale tributo al blues e al suono delle formazioni del
periodo jazz – groovy fine anni ’50 della Blue Note Records. « GeGè Telesforo – BIG MAMA », è questo il titolo del nuovo album prodotto per l’etichetta Groove Master Edition, in distribuzione internazionale dalla prossima primavera,. Con BIG MAMA, GeGè Telesforo vuole anche celebrare il music club romano più attivo e amato dai musicisti dalla fine degli anni ’80 fino alla sua definitiva chiusura a causa della pandemia. “Ho sentito il “richiamo della foresta”, dopo avere sognato, durante la pandemia, di suonare uno shuffle-blues irresistibile al Big Mama di Trastevere con tutti i miei amici presenti. Duke Ellington diceva: « Questa sera, vi suoneremo dei blues, e alcuni…non blues! ». Bene. Questo è quello che faremo anche noi”.
Sabato 8 novembre la serata sarà presentata da Marco Basso (critico musicale de “La Stampa), e prevede nella prima parte una dedica al « Patto di amicizia, stretto 3 anni fa (quando Procida è stata Capitale della Cultura Italiana 2022) tra il Comune di Procida con MARetica e il Comune di Moncalieri con Moncalieri Jazz Festival, con un concerto dal titolo: “FRASI”. Un progetto in esclusiva per il MJF del grande maestro Albert Hera, che coinvolgerà il Coro Polifonico San Lorenzo di Procida direttore maestro Aldo De Vero ed alcuni coristi che saranno presenti al work shop di Albert Hera: al centro dello spettacolo ci saranno le “frasi”: parole e pensieri di grandi testimoni della pace come Nelson Mandela, Madre Teresa di Calcutta, Anna Frank, Gandhi, Martin Luther King, San Francesco e il Dalai Lama.
Le loro citazioni verranno intrecciate con la coralità, diventando parte integrante della performance.
Questi messaggi universali si fondono con l’improvvisazione vocale, creando un percorso emozionale che trasforma i luoghi in spazi di ascolto, riflessione e condivisione.
Nel secondo set della stessa serata, sarà protagonista Osvaldo Di Dio con il progetto « Blues for Pino ». Il nuovo album del chitarrista Osvaldo Di Dio è un omaggio alla musica di Pino Daniele (ai 70 anni dalla nascita e ai 10 anni dalla morte), tra blues in chiave moderna e tradizione napoletana. Nel disco, gli storici musicisti del leggendario cantautore partenopeo tornano insieme dopo 40 anni, per un viaggio unico tra radici e nuove sonorità. Osvaldo Di Dio ha costruito questo lavoro con un profondo legame artistico e personale: dall’uso della leggendaria Gibson semiacustica di Pino Daniele – suonata in I Got the Blues– fino alla copertina del disco. In questo progetto, Osvaldo ha avuto il privilegio di suonare una chitarra speciale: la Gibson ES-175/CC utilizzata da Pino per registrare Nero a metà,Vai mò e Bella ‘mbriana, oltre che nei tour tra il 1980 e il 1982. Successivamente, Pino Daniele regalò questa chitarra a Eros Ramazzotti, che ha deciso di metterla a disposizione di Osvaldo, apprezzando il progetto e credendo nel valore di questo omaggio musicale. Accanto alla Gibson, Di Dio ha utilizzato anche la sua inseparabile Fender Stratocaster del 1962.
Al centro di Blues For Pino ci sarà una formazione d’eccezione composta dai musicisti storici di Pino Daniele: Gigi De Rienzo al basso, Ernesto Vitolo alle tastiere, Rosario Jermano alle percussioni e Lele Melotti alla batteria. Un gruppo i cui componenti hanno segnato un’epoca con dischi iconici come Terra mia, Pino Daniele, Nero a metà, Bella ‘mbriana, Ferryboat, Mascalzone latino, Un uomo in blues, Sotto ’o sole, Che Dio ti benedica e Non calpestare i fiori nel deserto, e che tornano in studio per la prima volta da allora per reinterpretare brani senza tempo come Je so’ pazzo, Nun me scoccià, A me me piace ‘o blues e il singolo Yes I know my way (feat. Robben Ford).
Con Blues For Pino, Osvaldo Di Dio firma un disco-tributo che unisce radici e innovazione, accompagnando la forza del blues di Pino Daniele alla vitalità di una nuova interpretazione. Un ponte tra passato e presente, imperdibile per chi ama il leggendario cantautore partenopeo e l’arte del suono in generale, capace di far emozionare con l’energia e la sensibilità di musicisti con la “m” maiuscola che continuano a portare la napoletaneità in giro per ogni angolo del mondo, senza farla finire mai.
Domenica 9 novembre: A condurre questa serata conclusiva del Festival ci sarà il giornalista Gino Li Veli. La prima parte dedicata al vincitore del « Premio Buscaglione » Targa Jazz 2025, il giovanissimo contrabbassista Viden Spassov accompagnato al pianoforte da Fabio Giachino e alla batteria da Mattia Barbieri.
Nella seconda parte ci sarà lo storico gruppo americano :
Danilo Perez, John Patitucci, Adam Cruz trio.
Danilo Perez, artista solista e collaboratore dei giganti del jazz, da Dizzy Gillespie a Wayne Shorter, per oltre tre decenni il pianista e compositore panamense Danilo Pérez, vincitore di un Grammy Award, è stato acclamato come una delle forze più creative della musica contemporanea. Con il jazz come fondamento, la sua musica Global Jazz è una fusione di radici panamensi, musica folklorica latinoamericana, ritmi dell’Africa occidentale e impressionismo europeo – promuovendo la musica come un ponte multidimensionale e senza confini tra tutti i popoli. Dal 1993, Pérez ha pubblicato dodici album che gli hanno valso lodi della critica e numerosi riconoscimenti in tutto il mondo. È stato insignito del Doris Duke Artist Award nel 2021, del United States Artists Fellowship nel 2018, e dello Smithsonian Legacy Award nel 2009.
Per quasi due decenni, Pérez ha suonato accanto al bassista John Patitucci come pianista e collaboratore chiave del Wayne Shorter Quartet. Il quartetto è diventato noto per il modo quasi telepatico di comunicare musicalmente, vincendo il Grammy Award per il Miglior Album Jazz Strumentale nel 2019 con l’uscita su Blue Note Records, EMANON. Patitucci è salito alla ribalta mondiale a metà degli anni ’80, quando il suo lavoro con Chick Corea lo ha portato in prima linea nella scena jazz. Ha registrato e si è esibito in tutto il mondo con la sua band e con innumerevoli luminari del jazz, artisti pop e di musica classica.
Il batterista, compositore ed educatore Adam Cruz è nato a New York City ed è una forza creativa fondamentale nella scena jazz internazionale. Guida il suo gruppo, è parte integrante del trio del rinomato pianista Danilo Pérez, e collabora regolarmente con artisti come Tom Harrell, The Mingus Big Band, Joey Calderazzo, Chris Potter, Steve Wilson ed Edward Simon. Attualmente insegna al City College of New York (CCNY) e al Berklee Global Jazz Institute. A condurre questa serata ci sarà il giornalista Gino Li Veli.
A mescolare la musica con l’arte ci penserà l’Artista Silvio Vigliaturo con le sue opere in vetro “Vibrazioni Musicali”. Durante le serate alle Fonderie Teatrali Limone infatti, saranno esposte le creazioni in vetro di questo artista nato ad Acri in Calabria ma ben presto trasferito a Chieri in Provincia di Torino, diventato un artista famoso a livello internazionale, che mescola vetreria, pittura e scultura. Le opere appartenenti a questo suo progetto raffigurano, in vetro dai colori vivaci, strumenti musicali e personaggi astratti intenti a suonare uno strumento. Così ancora una volta, il Moncalieri Jazz Festival non si limita a portare in scena unicamente la musica, ma pone attenzione anche ad altre forme d’arte.
Quest’anno il consueto concerto finale all’Auditorium Rai di Torino, si svolgerà all’inizio del Festival, domenica 26 ottobre 2025. La serata sarà dedicata ai 110 di Frank Sinatra e sarà presente come ospite speciale, il cantante e attore Ginaluca Guidi, figlio di Johnny Dorelli e Lauretta Masiero.
Francis Albert Sinatra, più comunemente noto come “Frank”, è nato a Hoboken (New Jersey) il 12 dicembre 1915. Una vita, la sua, tra le più longeve della storia musicale mondiale, che ha accompagnato almeno quattro generazioni, vincendo ben 11 Grammy Awards, interprete di brani come « That’s Life », « My Way », « Fly me to the moon » o « Strangers in the night ».
Frank Sinatra è sempre stato l’idolo di Ginaluca Guidi, il quale ha già portato in scena spettacoli dedicati a « The Voice », ma questa volta lo farà in chiave del tutto nuova accompagnato dall’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai.
Non mancheranno anche aneddotti e racconti di Guidi, che daranno un tributo di tutto rispetto al grande artista americano, così da farlo conoscere alle nuove generazioni e rivivere a chi lo ha apprezzato nei suoi anni di fama mondiale.
Gli arrangiamenti e le orchestrazioni di Andrea Ravizza, saranno eseguite dall’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da Steven Mercurio. L’orchestra sarà impreziosita da un House Band Jazz.
La serata all’Auditorium, prevede inoltre la totale traduzione dei brani eseguiti anche in Lingua dei Segni LIS, tutto questo grazie all’interprete Caterina Musio, direttamente sul palco, oltre alla presenza di uno schermo in cui scorreranno i sottotitoli, in modo che anche la comunità sorda e ipoudente, possa godere dell’emozione che la musica riesce a trasmettere. Siamo in contatto con degli specialisti del settore, che hanno assicurato la loro presenza nell’interpretazione di tutti i brani cantati e prevediamo di invitare proprio in quella serata, una rappresentanza della comunità sorda del territorio come pubblico. La musica è un linguaggio universale, uguale in ogni parte del mondo senza bisogno di traduzione, ma per questa comunità può essere più complicato avvicinarsi a quest’arte; con questo evento vogliamo che le emozioni che la musica trasmette, uniche per ognuno, possano arrivare a toccare anche il loro cuore, senza ostacoli o barriere fisiche.
Anche quest’anno il Moncalieri Jazz Festival vuole essere inclusivo e sostenibile.
A tal proposito, per cercare di ridurre le emissioni di Co2, continua l’accordo con la ditta di trasporto “Linea Azzurra” che metterà a disposizione i propri pullman euro 6 per garantire un “servizio navetta” sia durante la giornata del “Jazz a Corte” sia durante le 4 giornate dei concerti a teatro. In particolar modo, nella giornata del “Jazz a Corte” il pullman offrirà un trasporto dal parcheggio gratuito Piazza Panissera (parcheggio cimitero di Moncalieri) sino al Centro Storico della Città (luogo dell’evento) dalle ore 17 alle ore 2 del giorno successivo ogni 20 minuti, andata e ritorno. Per le 4
serate di concerto alle Fonderie Teatrali Limone, il servizio navetta sarà attivo dalla fermata capolinea della metro “Bengasi” sino al teatro stesso; mentre per la serata all’Auditorium Rai di Torino, due pullman partiranno da Piazza Panissera (parcheggio cimitero di Moncalieri) sino al luogo dell’evento, in modo da disincentivare l’uso dell’auto e diminuire le emissioni di gas effetto serra. Alle persone che ci dimostreranno di aver usufruito di questo servizio, sarà dato uno sconto del 10% sul biglietto del concerto. Creeremo una prenotazione online ad hoc per questo servizio gratuito da noi offerto, che ci permetterà di capire chi avrà diritto a questo sconto.
Come sempre il MJF vuole essere non solo un festival, ma un punto di riferimento il cui scopo è promuovere cultura, sensibilizzare il territorio e far conoscere sempre più la ridente e stupenda cittadina di Moncalieri al popolo del Jazz e non solo, coinvolgendo tutte le categorie sociali, perché il Moncalieri Jazz Festival è di tutti e per tutti.